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Le sfide radicali di Urano in Ariete (di Clara Tozzi)

Le sfide radicali di Urano in Ariete

di Clara Tozzi

Conferenza tenuta nel settembre 2010 a Bologna e pubblicata su Albatros n.13

Urano è entrato in Ariete il 28 maggio 2010 dove è rimasto fino al 14 agosto, per occuparsi dell’ultima fase in Pesci che si chiuderà il 12 marzo 2011, quando rientrerà in Ariete per rimanervi fino al 6 marzo 2019, a parte una precedente breve incursione in Toro nel 2018. Saranno anni di grandi inquietudini, come ci promettono anche le altre configurazioni nel cielo che accompagneranno questo passaggio. Ma anche di grandi sfide che si aprono e che siamo chiamati a raccogliere sia come singoli individui che come umanità, per avviare un nuovo processo di trasformazione che, a mio avviso, ci darà potenzialmente modo di entrare nell’uraniana era dell’Acquario consolidando quei valori di uguaglianza, libertà e fratellanza, in una parola di democrazia illuminata,  che erano apparsi alla fine del Settecento, in modo sincronico con la scoperta dell’esistenza di Urano nel cielo. Fin da allora Urano ha rappresentato una potente spinta verso una crescita, verso un’evoluzione dell’uomo: oltre gli ideali che ispirarono la Rivoluzione Francese presero vita anche quelli che mettevano le fondamenta dell’uguaglianza razziale negli Stati Uniti, mentre contemporaneamente la Rivoluzione Industriale muoveva i primi passi e con essa l’Uomo cominciava a comprendere come la sua mente poteva essere usata per  accedere al progresso. Molta strada doveva ancora essere fatta e molta ancora è da fare, ma i semi erano stati messi. Certo, dare forma alle idee uraniane richiede una Responsabilità con la R maiuscola, come ben ci insegna il nostro Zodiaco che lega Urano con Saturno in entrambi i loro domicili, Capricorno ed Acquario. Significa, in altri termini, che per accogliere creativamente quello che ci arriva da Urano senza trasformarlo in qualcosa di distruttivo occorre un preciso livello di maturazione della coscienza collettiva. E qui probabilmente cominciano i dolori….infatti fin dal mito greco Urano e Saturno appaiono come padre e figlio, ma Saturno prende potere sul genitore operando una castrazione, dopo la quale Urano sparisce e di lui rimangono le due ultime ‘produzioni’, le Furie che nascono dal sangue caduto sulla  terra e Venere, che nasce dai suoi genitali caduti in mare.

Una considerazione che mi viene da fare è legata a questa estromissione messa in atto da Saturno, che effettivamente lo ha portato ad occupare simbolicamente i domicili del Capricorno e dell’Acquario fino al 1781, mentre Urano rimaneva relegato nello spazio dell’inconscio. Poiché Saturno ha sicuramente una formidabile funzione difensiva, possiamo anche prendere in considerazione l’idea che l’Uomo dovesse comunque maturare per poter accogliere i valori uraniani (ma anche quelli nettuniani e plutoniani) senza vedere minacciata la sua esistenza stessa.

 

Urano rappresenta un’energia che induce al cambiamento e cambiamento è vita, è un nuovo nutrimento di idee che alimentano tutti i processi crescita. Il suo compito è sempre quello di aprire nuove strade ancora inesplorate e per questo insospettate: non dimentichiamo che un grande suggerimento sulle sue modalità di funzionamento ci viene anche dall’osservazione astronomica del suo movimento di rivoluzione: il suo asse di rotazione è parallelo all’asse dell’orbita, diversamente da quello di tutti gli altri pianeti. Significa che per metà del suo periodo di rivoluzione, 42 anni, uno dei poli punta verso il Sole, poi lo stesso polo punta verso l’esterno, dando proprio l’idea di voler mettere in comunicazione il mondo esterno con quello interno, di costituire un ponte di collegamento per portare alla coscienza solare informazioni di ciò che esiste ‘fuori’, quasi avesse per obiettivo la formazione di una presa di coscienza nuova e superiore.

Seguendo questa linea di pensiero, l’ingresso di Urano in Ariete dovrebbe rappresentare una bella occasione per venire a contatto con un nuovo stimolo evolutivo, con una sferzata di energia in grado di dare il via alla ‘primavera’ uraniana, aprendo a qualche contenuto nuovo in grado di indurre l’umanità ad un cambiamento importante. Guardando al passato che è alle nostre spalle, d’altra parte, possiamo vedere che, da quando è stato scoperto, Urano è entrato in Ariete due volte e durante questi passaggi la prima volta ci siamo accorti dell’esistenza di Nettuno (scoperto nel 1846 con Urano a 12° di Ariete), mentre la seconda volta abbiamo scoperto Plutone (nel 1930 con Urano a 9° di Ariete).

 

 

Con questo non intendo dire che verrà scoperto un nuovo pianeta nei prossimi anni, o comunque non credo che questo sia il punto centrale della questione. Piuttosto penso che Urano in Ariete, rafforzato dalla presenza di Giove, voglia aprire all’umanità una porta ancora sconosciuta, voglia che faccia un salto di qualità e questo coinciderà sicuramente con una grande crisi. Naturalmente non è Urano che causa la crisi, quanto la resistenza dell’uomo a fare dei cambiamenti veri e importanti. Viviamo ancora fortemente l’egemonia saturniana nella realtà in cui siamo immersi, ad Urano viene riconosciuto il ruolo di ‘risvegliatore’, ma sembra doversi far largo ribellandosi ai poteri costituiti che manterrebbero lo status quo perenne, dimenticando che questo immobilismo ci porterebbe alla nostra stessa fine, all’involuzione.

In ogni caso il tipo di energia che il segno dell’Ariete consegna ad Urano è ‘dirompente’ e le nuove informazioni  e le nuove idee che vengono percepite, ovviamente dagli uraniani prima di tutti gli altri, è come se dovessero  trovare immediato spazio. L’idea di progresso di Urano in Ariete diventa radicale, manca la pazienza ed il tempo per creare delle condizioni armoniose…il bisogno di rinnovamento è urgente, c’è una esasperazione nelle azioni che vengono messe in atto, il fuoco è subito pronto ad accendersi.

 

D’altra parte, come si presenta questo passaggio? I grandi cicli planetari ci ricordano che ogni situazione è comunque il frutto di movimenti precedenti e quindi di scelte ed avvenimenti che dobbiamo andare a guardare nel passato. Urano entra in Ariete dopo una lunghissima opposizione a Saturno tra Vergine e Pesci: la voglia di cambiare, la coscienza delle nuove opportunità da cogliere è come se fosse stata schiacciata da continue limitazioni e frustrazioni ed ora Urano rappresenta la tentazione di buttarsi con foga contro le vecchie strutture che imprigionano, come se fosse impossibile cambiare senza distruggere quello che si era costruito. Sembra proprio che abbiamo messo in scena la battaglia archetipica tra Urano e Saturno, tra il bisogno di mantenere le strutture esistenti ed il bisogno di cambiamento che da tempo era apparso all’orizzonte, ma più facciamo resistenza, più costringiamo il cambiamento ad arrivare dall’esterno e con un enorme potenziale energetico, indirizzato a demolire la resistenza stessa, quindi con una carica distruttiva.

 

Non è un destino, naturalmente. E’ uno schema energetico che si imposta sempre nello stesso modo, finché non avverrà una presa di coscienza nuova, vero obiettivo di Urano. Il mito ci mostra la nascita di una nuova possibilità con Giove, che esce dallo schema familiare con la compassione (non distrugge il padre) e con la capacità di condivisione del potere con i fratelli, Nettuno e Plutone. La congiunzione di Giove ad Urano mentre entra in Ariete parla sicuramente di una forte spinta verso l’acquisizione di nuovi valori uraniani, che aumentano la percezione ed anche la visione delle possibilità che ha l’Uomo se si presenta a questo appuntamento con un buon collegamento, cioè con un’umanità capace di collaborare unita, di darsi obiettivi evolutivi comuni…per questo era così importante portare avanti gli ideali di libertà, fratellanza ed uguaglianza dei diritti! Ma ancora una volta le forze regressive, rappresentare da Saturno ma  in qualche modo sostenute anche da Plutone che forma una quadratura dal Capricorno, hanno posto e pongono una strenua battaglia per la supremazia e la conservazione dei privilegi, facendoci temere una fase di instabilità politica internazionale  e di potenti tensioni sociali ed economiche.

La quadratura di Plutone descrive bene le ombre collettive che caricano di paure la gente: basti pensare alla presa che ha avuto in questo periodo l’idea di ‘fine del mondo’ legata al 2012! Ma descrive soprattutto l’impossibilità di mantenere nell’ombra le conseguenze delle azioni passate. Tutto sembra emergere nella sua mostruosità: come è stato gestito il potere fino ad ora, come sono state sfruttare le risorse del pianeta, come è stato protetto l’ambiente, cosa ci è stato spacciato per sicurezza, per democrazia, per progresso, per sviluppo economico…sembra davvero il grande ‘blob’.

 

Anche negli anni Trenta Urano in Ariete aveva formato una quadratura con Plutone, allora in Cancro, cominciando a porre in maniera chiara il problema dei problemi etici che chiedono di essere affrontati  quando l’uomo ha a disposizione il potere della conoscenza: da questo momento si impone la costruzione di una coscienza collettiva. La scoperta della fissione nucleare e la costruzione della prima bomba atomica costituì un grande esempio di come un’enorme energia come questa può essere usata per fini distruttivi invece che costruttivi. Oggi l’umanità ha accumulato un potere straordinario attraverso l’aumento della conoscenza, soprattutto tecnologica…si tratta ora di imparare a gestire consapevolmente questo potere.

 

Cosa abbiamo visto durante l’estate 2010, quando Giove ed Urano sono apparsi in Ariete per una fugace puntina anticipatoria? Sicuramente si è parlato tanto di una crisi economica mondiale che sta passando ad una nuova fase, ma si sono verificati altri avvenimenti, che proverò ad elencare.

Dal 20 aprile al 4 agosto milioni di barili di petrolio si sono riversati nel Golfo del Messico, per un drammatico ‘incidente’ ad una piattaforma petrolifera al largo della Louisiana. Sempre in agosto, a causa di una temperatura superiore di 12° alla media estiva in Russia il fuoco ha divampato per settimane distruggendo foreste, torbiere, campi di grano e facendo numerose vittime. Inondazioni di enormi proporzioni hanno devastato Cina, India e Pakistan. Lo scioglimento dei ghiacci, ancora in agosto, ha fatto staccare dalla Groenlandia un iceberg grande come l’isola d’Elba. Di nuovo in agosto, il presidente degli Stati Uniti Obama ha tentato di avviare l’ennesimo negoziato tra Israele e Palestina, una scommessa rischiosa ed ambiziosa che già oggi è in alto mare, soprattutto dopo le elezioni di ‘medio termine’ che hanno minato il potere e la credibilità di Obama. Se i  negoziati falliranno, come tutti ormai credono, è molto facile che la guerra in Medio Oriente riprenda più forte di prima, innescando anche una recrudescenza del terrorismo islamico.  Infine, durante l’estate è avvenuto il sorpasso della Cina sul Giappone ed ora è diventata la 2° potenza economica del mondo, gestisce la più grande riserva mondiale di valute estere e si trova in una posizione di enorme potere rispetto all’economia del pianeta. E’ un Paese in cui viene esercitato un controllo dittatoriale su oltre un miliardo di persone e che tiene in carcere i dissidenti come Liu Xiaobo, premio Nobel per la pace proprio nel 2010.

 

Insomma, parecchi nodi stanno venendo al pettine ed è quasi banale dire che dobbiamo affrontare una crisi importante. I problemi che l’uomo ha creato costruendo l’attuale società sono imponenti, l’incuria con cui ha portato avanti lo sfruttamento delle risorse è al limite del delirio di onnipotenza ed ora le conseguenze sono estremamente visibili. Occorre un cambiamento radicale, soprattutto perché abbiamo atteso molto. Urano sembra offrirci la sua sfida: credere in un progetto nuovo che metta in atto (Ariete) le teorie di collaborazione internazionale per affrontare e gestire i problemi più gravi del pianeta: la salvaguardia dell’ecosistema, la distribuzione equa delle risorse, la soluzione pacifica dei conflitti, la libertà, la democrazia. Non dimentichiamo che Venere è figlia della castrazione di Urano operata da Saturno: significa che attraverso gli ostacoli, attraverso i limiti, attraverso la sofferenza ed infine la capacità di impegnarci, possiamo arrivare a grandi risultati creativi, ad una scelta che può produrre armonia, capacità di mediazione ed infine a quella cooperazione a cui può farci accedere Urano quando si esprime nella sua maturità. Penso che entrare nell’era dell’Acquario significhi proprio per l’umanità imparare a gestire coscientemente l’energia uraniana. Si tratta di imparare a conciliare i principi di Urano e Saturno, cominciando a rispettare tutto quello di esterno a noi come individui e come civiltà (gli altri, i partner, gli amici, i nemici, gli stranieri) senza paura di perdere potere e di essere distrutti (quadratura di Plutone), agendo continui cambiamenti nell’intento di costruire situazioni sociali e politiche sempre più evolute, utilizzando la capacità progettuale di Urano ed uno sguardo consapevole verso il futuro.

 

Urano in Ariete parla di una fase di passaggio, che come tale contiene in sé un potenziale rischio regressivo. Tornare indietro significa imboccare una via che porta alla disintegrazione ed al caos, ma in questo caso bisognerà passare per la distruzione per poter ricominciare tutto dall’inizio. E’ la tentazione di Urano immaturo, quando non ha ancora conquistato la capacità di collaborare con Saturno/responsabilità, quando si esprime con ‘o tutto o niente’, con la rabbia delle Furie, senza saper accedere alla luce delle nuove possibilità che si aprono cooperando tutti insieme ad un obiettivo comune. Andare avanti significa invece vedere finalmente oltre gli interessi piccoli e gretti delle singole parti, padroneggiando l’enorme energia che il ‘Tutto’, l’unità, può mettere in campo.

 

Forse quella che ci porterà ad attraversare il ponte del 2012/2014 sarà davvero una grande opportunità evolutiva, ma per coglierla dovremo impadronirci di una potenzialità ancora inesplorata, quella che risveglia le coscienze rendendo chiari i vantaggi dell’agire insieme e non separati.

Ha scritto Einstein, forse il più grande Uraniano del secolo appena terminato: “Non pretendiamo che le cose cambino, se facciamo sempre le stesse cose. La crisi è la migliore benedizione che può arrivare a persone e Paesi, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dalle difficoltà nello stesso modo che il giorno nasce dalla notte oscura. E’ dalla crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i propri insuccessi e disagi, inibisce il proprio talento e ha più rispetto dei problemi che delle soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza. La convenienza delle persone e dei Paesi è di trovare soluzioni e vie d’uscita. Senza crisi non ci sono sfide e senza sfida la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti. E’ dalla crisi che affiora il meglio di ciascuno, poiché senza crisi ogni vento è una carezza. Parlare della crisi significa promuoverla e non nominarla vuol dire esaltare il conformismo. Invece di fare questo, dobbiamo lavorare duro. Terminiamo definitivamente con l’unica crisi che ci minaccia, cioè la tragedia di non voler lottare per superarla.”

 

 

Bibliografia

 

“La crisi è migliore benedizione” di Albert Einstein, 1955

“Urano” seminario di Lidia Fassio

“Quando emergono nuovi contenuti dal passato” relazione del 2010 di Clara Tozzi, Congresso dell’Equinozio

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