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Di madre in figlia. Attraverso le donne Curie. (di Clara Tozzi)

DI MADRE IN FIGLIA

attraverso le donne Curie

 

di Clara Tozzi

(Pubblicato sul N.4 di Albatros – luglio 2008)

 

 

Quando si osserva un Tema Natale penso che man mano si conosca meglio la simbologia astrologica si venga quasi stregati dalla sua bellezza, dal suo ordine, dalla sua completezza, dalla infinita ricchezza dei dettagli delle potenzialità di quanto è nato in quel momento spazio-temporale. Tra gli aspetti della “ricchezza” inserisco a pieno titolo anche la dinamica temporale che permette di cogliere il senso e la pressione che esercita il passato su quel seme, imprimendovi una particolare forza ed una particolare direzione….che io (ed ovviamente non solo io) interpreto come la spinta verso uno scopo. D’altra parte le grandi domande che da sempre si pone l’essere umano sono proprio “da dove veniamo?” e “dove devo andare? dove troverò il mio senso?” e molti dei motivi che mi hanno condotto verso l’astrologia sono legati intimamente alle potenti tracce  che ha saputo offrirmi per tentare qualche risposta. Indubbiamente leggere il tema di una persona ci dà infatti la possibilità di indagare le dinamiche del passato familiare che forma la sua eredità, un bagaglio di risorse spesso da raffinare e da ripulire, che dovranno essere in qualche modo ‘mangiate e fatte proprie’, quindi assimilate e trasformate in qualcosa di nuovo: è quello che descrive il passaggio che avviene a livello simbolico tra la seconda casa e l’ottava per poi condurci nella gioviale casa nona, dove possiamo partire per seguire quanto siamo chiamati a compiere, attraverso quella che chiamiamo vocazione.

 

Per iniziare questa esplorazione della sfera ereditaria ho scelto la famiglia Curie, letta in particolare attraverso le donne. Marie Curie nacque a Varsavia il 7 novembre 1867, alle ore 12, uno Scorpione, dunque, con il Sole culminante in IX casa strettamente congiunto al M.C, vertice di una potente configurazione ad aquilone, con una stretta opposizione proprio al Plutone governatore del Sole. L’ascendente Capricorno è quello che hanno immediatamente visto coloro che la incontravano, una maschera un po’ fredda e rigida che andava a difendere una natura sensibilissima (Luna in Pesci, sei pianeti in segni d’acqua) quanto appassionata, mentre indubbiamente un fortissimo Saturno l’avrebbe resa resistente, determinata e nella combinazione con Plutone implacabile e, come è stata definita, “genio ossessivo”, costantemente lambita dalla depressione.

Una vita non facile, comunque: al padre, un valido fisico, viene impedito l’accesso alla ricerca e ad una brillante carriera  a causa delle discriminazioni razziali della Russia zarista verso la Polonia, mentre la madre combatte con la tubercolosi e muore quando Marie ha 10 anni, nel maggio 1878. Il suo Sole progresso raggiungeva in quel momento la congiunzione Venere/Saturno esattamente sui 25° dello Scorpione nella X casa, mentre Plutone transitava in opposizione sui 25° del Toro. Questa Venere è davvero importante, governa la IV casa dell’ereditarietà  paterna in Toro e la IX casa vocazionale in Bilancia, inoltre è congiunta al governatore dell’ascendente, al Sole ed al suo governatore! E’ chiarissimo quindi che il tema progresso ed i transiti vanno a scandire il momento in cui si concretizza quell’impossibilità di vivere una dipendenza di qualunque tipo, spingendola verso una precoce autonomia ed anche a raccogliere il dolore, il senso del sacrificio e la capacità di lottare contro una realtà che sembra inghiottire tutte le possibilità di piacere della vita (lesioni di Plutone in III casa – prima della perdita della madre era morta anche una sorella, sempre a causa della tubercolosi: la bambina era stata proprio contagiata dalla madre, in un’epoca in cui l’infettività della Tbc  era ancora sconosciuta). Per Marie la madre era la Luna in Pesci in II casa, congiunta al Nodo sud ed a Chirone, sollecitatissima, e da lei raccoglie un’eredità  molto importante, segnalata dai quattro pianeti in X casa: Venere, Saturno, Marte e Mercurio, tutti congiunti tra di loro, che parlano la stessa lingua composta di regole, di disciplina, di abnegazione e di grande senso di responsabilità a cui si sacrifica tutto, ma anche di un grandissimo bisogno di potere e di realizzazione nella professione.

 

Con la morte della madre in effetti sembra avere inizio la lotta che la porta a sfidare il mondo, tipica delle dinamiche plutoniane: parte orfana, senza mezzi economici, donna quando le donne non avevano accesso agli studi accademici ed arriva, con immensi sacrifici ma anche con una forza tremenda, a studiare fisica alla Sorbona nel 1891, a 24 anni. Negli anni precedenti aveva dovuto farsi carico di moltissimi impegni che riguardavano i suoi fratelli, il loro accudimento e l’impegno per guadagnare qualcosa che permettesse di studiare ad una sorella, anche per far contento il padre. Il Sole progresso aveva raggiunto ed appena superato Mercurio, ultimo pianeta collocato nella sua X casa così legata alle responsabilità familiari (Venere governa la IV casa ed è in X), entrando in XI casa a 8° del Sagittario, mentre il transito in opposizione di Plutone e Nettuno (esattamente congiunti a 8° dei Gemelli all’ingresso della V casa) sanciva la conclusione della prima parte di una battaglia che Marie aveva decisamente vinto, e l’inizio di un nuovo capitolo della sua vita, quello della sua affermazione intellettuale, che la porta a laurearsi nel 1893 in fisica e poi anche in matematica.

E’ un nuovo capitolo anche per la sua vita affettiva; nel 1894 incontra Pierre Curie ed è subito un grande amore, che li porta al matrimonio il 26 luglio 1895. Franco Prattico, in un articolo sui Madame Curie, descrive Pierre: ”un altro genio ossessionato dalle sue ricerche, un uomo timido e riservato, una sorta di sacerdote della ricerca scientifica che, sosteneva, era fine a se stessa e al desiderio di comprendere, né doveva essere considerata ‘fonte di vantaggi’ anche accademici rifiutando qualsiasi tipo di speculazione”. Trovo bellissimo l’intreccio planetario che ci racconta di questo matrimonio così fertile ma anche purtroppo così breve: Urano era a 15° dello Scorpione, quindi esattamente sul Sole di Marie (che sposava un uomo uraniano), Giove era in VII casa in trigono a Venere e Saturno, Nettuno era a 17° dei Gemelli in quadrato alla Luna mentre Plutone, a 12° del Gemelli, formava una perfetta opposizione al Sole progresso, a 12° del Sagittario (che a sua volta stava formando un trigono a Nettuno radicale, a 12° di Ariete, nel caso servisse un’ulteriore conferma del grande amore). In effetti possiamo ormai vedere bene un andamento piuttosto anomalo tra la progressione del Sole ed il transito di Plutone: essi rimangono tra di loro costantemente opposti per tutta la vita di Marie, e questo grazie all’orbita eccentrica di Plutone, che quando transita nei segni dei Gemelli e del Cancro è molto lento, percorrendo mediamente un grado all’anno….e quindi pare inseguire tenacemente il Sole di Marie mentre progredisce!

 

Da studiosa forsennata Marie diventa quindi con Pierre ricercatrice, dando vita alla sua vocazione di Sole in Scorpione in IX casa: doveva scoprire una qualche verità profondamente nascosta (o comunque celata alla coscienza collettiva) che permettesse all’umanità di conquistare una conoscenza in più. Con Pierre viene a contatto con un vero spirito prometeico, che incarnava in modo perfetto l’Urano sul discendente del tema di Marie, trigono al Sole ed alla Luna, quadrato a Nettuno. Infatti Pierre (nato a Parigi il 15 maggio 1859 alle 2) aveva il Sole in Toro congiunto ad Urano e sestile ad un  Nettuno in I casa, con ascendente Pesci. Insieme lavorano in profondissima sintonia (come prometteva la Luna di lei sull’ascendente di lui), condividendo una passione che alimentava anche la loro unione, il loro amore. In quegli anni di lavoro durissimo dividono tutto, impegnando ogni risorsa fisica ed emotiva nella ricerca e nella famiglia, che intanto cresceva con l’arrivo della prima bambina, Irene. Dopo aver trovato il modo di ottenere il radio, pur versando in notevoli ristrettezze economiche decidono in perfetto accordo di non brevettare nulla dei loro lavori e di divulgare senza limite alcuno ogni loro risultato alla varie comunità scientifiche. Urano, senza dubbio, svolgeva la sua funzione del portare a disposizione dell’umanità ogni conquista che potesse condurla ad un miglioramento (ovviamente senza immaginare che le loro scoperte potessero poi portare l’uomo ad usare in modo terribilmente distruttivo questo sapere).

 

Nel 1903 l’arrivo del Nobel per la fisica assegnato ad entrambi è sicuramente un grande riconoscimento ma Pierre, del tutto in coerenza con la sua personalità, lo definisce “il disastro delle nostre vite” per via dell’assedio di giornalisti e di curiosi di cui diventano oggetto. I transiti del Nobel non sembrano particolarmente significativi, se si esclude il bel Giove in Pesci che si congiungeva alla Luna di Marie, oltre che all’ascendente di Pierre; le progressioni però ci permettono di usare un’altra vista, mettendo a fuoco un importante passaggio del Sole a 20° del Sagittario, che stava ricevendo i transiti precisissimi di Urano in congiunzione e dell’ormai solito Plutone in opposizione. E’ come se questa donna si trovasse al centro di una grande danza, strumento di una rivoluzione che metteva comunque di fronte la forza più istintiva, grezza  ma potente contenuta nelle profondità della terra con la possibilità di portare luce: la luce della coscienza e della conoscenza. In effetti è una grande opportunità per Marie per lasciare andare una serie di tematiche negative, sotto la spinta del grande riconoscimento pubblico, ma anche del cambiamento a livello economico: finalmente erano finiti i tempi della povertà, ed arrivavano finanziamenti per i loro studi e per nuovi laboratori.

 

Dopo il Nobel i due coniugi cercano di riprendere il loro lavoro di ricerca, in particolare in direzione di un utilizzo in campo medico di quanto avevano scoperto. Nel 1904 arriva la seconda figlia Eve ma nel 1906, il 19 aprile, Pierre muore in un incidente. Hanno vissuto insieme solo 12 anni, un intero ciclo di Giove, simbolo di grandissima creatività: 12 anni  in cui avevano condiviso studi, ricerche, sacrifici immensi, successi fino al Nobel ed in cui si erano profondamente amati, dando vita a due figlie. Per Marie è un colpo terribile, che di nuovo la riporta sola come quando era morta sua madre. L’ascendente progresso era arrivato a 16° dei Pesci, a contatto con quella Luna così sensibile e così sofferente, ma in realtà anche così vocata all’indipendenza. Nettuno, governatore dei Pesci, si trova al vertice, sempre nel tema progresso, di una croce a T che vede Venere a 13° del Capricorno (sull’ascendente radicale) opposta a Urano. Ancora, per comprendere il senso di questa rinnovata separazione, possiamo guardare come Saturno sia progredito lentamente fino ad arrivare a perfezionare la congiunzione a Marte: Marie si rimbocca le maniche, accetta il posto del marito come docente alla Sorbona (per la prima volta in Francia assegnata ad una donna) e continua più determinata che mai il loro lavoro sulla radioattività in maniera sempre più ossessiva, fino a ricevere un secondo Nobel, questa volta per la Chimica, nel 1911.

In realtà questo è un periodo molto difficile per lei, in cui si trova al centro di molte polemiche e di qualche scandalo, con molti nemici intorno: ed anche questa è una parte delle sue dinamiche plutoniane. Con il transito di Saturno in Toro, congiunto a Plutone e poi in opposizione via via a tutti i suoi pianeti in Scorpione, Marie vive una lunga e difficile fase di depressione, in cui forse è costretta a fare quell’elaborazione del lutto che non si era concessa alla morte del marito. Penso che abbia dovuto affrontare la rabbia che aveva dentro per quello che le era stato tolto prematuramente, il senso di impotenza ed il senso di abbandono che precede la possibilità di distaccarsi, accettando finalmente  la perdita…..quello che chiamiamo il “lasciare andare” che lo Scorpione deve imparare per poter recuperare un senso di integrità e quindi il proprio potere personale, libero dalle dinamiche emotive che lo imprigionano nella prima parte della vita.

Il Sole di Marie, tra le braccia di Saturno e di Plutone, l’aveva inserita nella vita come in una battaglia, in cui per vincere bisogna resistere, come in una sfida all’ultimo sangue; però interno ed esterno non corrispondevano, quello che si vedeva di Marie non era vero in realtà, questa battaglia per la sopravvivenza aveva falsato moltissimo del suo essere, fino a farla sentire scollegata dalla vita stessa. Col Sole opposto a Plutone che si rinnovava costantemente nel rapporto tra progressione e transito è come se Marie nella sua vita fosse posseduta da qualcosa, come se non potesse padroneggiare un’ansia che la spingeva a cercare il modo di scoprire e controllare la verità contenuta nella vita.

Nonostante negli ultimi anni della sua vita fosse molto logorata nel corpo a causa della manipolazione di sostanze radioattive, Marie fece grandi cambiamenti a livello della sua personalità, arrivando a gestire meglio la sua emotività e quindi le sue paure di essere ferita, fino a non sentire più così prepotente il bisogno di nascondere e di mascherare, così deleterio per lei. Cominciò a viaggiare, andò negli USA con una nuova amica giornalista, imparò a usare la sua forza, a vivere il suo carisma naturale, a rapportarsi con il potere senza sentirsi sempre attaccata o manipolata, andando oltre quella depressione che altro non rappresentava che la sua enorme energia bloccata.

 

La figlia Irene (nata a Parigi il 12 settembre 1897 alle ore 22) la affianca molto presto nel suo lavoro, erede naturale del progetto materno, identificandosi in esso. Durante la guerra sono sempre insieme, impegnate a portare negli ospedali e sui campi di battaglia le nuove strumentazioni per i raggi X, salvando migliaia di vite. Dopo la guerra Irene continua a studiare fisica e chimica e sposa uno dei migliori allievi di sua madre, Frederic Joliot. Anche questa coppia condivide la passione per la ricerca, passione che li porta a scoprire la radioattività indotta dalle particelle alfa. La loro scoperta viene presentata nel 1934, pochi mesi prima della morte di Marie, in tempo per darle una grande gioia, anche se solo nell’anno successivo anche la coppia Junot arriva a ricevere il Nobel, sulle orme dei coniugi Curie.

L’asse dell’eredità familiare nel tema di Irene lo troviamo tra il Leone (IV casa, governata dal Sole) e l’Acquario (X casa, governata da Urano in VI strettamente congiunto a Saturno e in sestile al Sole-Giove): Sole ed Urano in sestile ci suggeriscono il lavoro come terreno privilegiato in cui continuare a portare  nel mondo lo spirito prometeico ereditato dai genitori. Irene ha il Sole-Giove in Vergine in V casa quadrato a Nettuno ed a Plutone ed in sestile ad Urano e Saturno, mentre la Luna in Ariete si trova un XI casa. Le analogie con la madre sono molto grandi: al Sole in IX casa di Marie corrisponde il Sole Giove della figlia, al Sole opposto a Plutone si affianca la quadratura con lo stesso, al Sole in trigono alla Luna in Pesci corrisponde un Sole quadrato a Nettuno, mentre al Sole congiunto largamente a Saturno della madre corrisponde il sestile di Irene ed infine entrambe hanno Sole-Urano, una in trigono e l’altra in sestile.  Anche Irene è diventata orfana (lei di padre) troppo presto, a nove anni.

Anche per lei il contatto Sole-Plutone-Saturno corrisponde ad una battaglia con una parte istintiva potente quanto temuta, ad una parte ossessiva che la spinge ad un impegno spasmodico, ad un rapporto con la vita come se fosse una battaglia , confermato dalla Luna in Ariete opposta a Marte. Anche Irene incontrò fortemente il problema del potere dell’uomo e dell’uso che di questo potere si può fare: gli studi portati avanti col marito furono alla base delle scoperte che portarono alle armi nucleari, e d’accordo con lui arrivò ad occultare una parte delle ricerche quando si accorse a cosa stavano conducendo. Dopo la II guerra mondiale intensificò sempre di più la sua attività come pacifista ed anche come femminista, fino alla morte per leucemia che avvenne nel 1956, indebolita come la madre a causa del materiale radioattivo su cui aveva fatto ricerca.

 

La figlia minore  Eve  (nata a Parigi il 6 dicembre 1904 alle 9) segue un percorso diverso dal resto della famiglia, si laurea in scienze ed in filosofia, ama moltissimo la musica, studia pianoforte e si esibisce in numerosi concerti, diventa giornalista e scrittrice pubblicando una nota biografia della madre, da cui abbiamo appreso molta della storia anche privata di Marie e della loro famiglia.

E’ un Sagittario con il Sole in XII casa, quasi ovviamente opposto a Plutone (un Plutone che governa la X casa dell’eredità materna), oltre che sestile a Saturno ed a Marte, trigono a Giove ed in larga congiunzione alla Luna, sempre sagittariana ma in XI casa. Di nuovo ritroviamo aspetti del Sole in perfetta analogia a quelli della madre e della sorella, anche se Eve  ha un ascendente Capricorno con Mercurio ed Urano sopra, con tutta una combinazione che ne fa senza dubbio un’altra combattente, ma spostata più sul piano delle idee filosofiche e politiche. Durante la II guerra mondiale fu nominata a capo della divisione femminile del Commissariato alle informazioni per gli alleati, più tardi divenne uno dei consiglieri del segretario dell’ONU.  Il bisogno di dedicarsi agli altri prende quindi con lei una strada diversa, che nel corso della sua vita diventa sempre più precisa, fino a farla diventare ambasciatrice dell’UNICEF (Mercurio opposto a Nettuno sull’asse I/VII). Ebbe una lunghissima vita, e morì più che centenaria nell’ottobre del 2007.

 

Le Curie sono state donne che hanno sfidato orgogliosamente il potere maschile simboleggiato da Plutone, che inizialmente Marie aveva visto legato all’immagine di un padre insoddisfatto e con grandi rabbie sottostanti, spesso depresso e con un lato autodistruttivo. Questo ha creato un bisogno prepotente di mettere alla prova la propria forza, utilizzando Marte,  simbolo  più facilmente accessibile perché appartenente all’area cosciente. E la costante familiare è proprio data da Marte legato a Mercurio: sono congiunti nel tema di Marie ed in quello di Irene, sono in quadratura in quello di Eve e per la verità Marte è in Gemelli ed in III casa anche nel tema di Pierre Curie. E’ fuori discussione la grandissima energia mentale, la brillantezza, la rapidità di pensiero di cui disponevano - d’altra parte stiamo parlando di menti geniali, il cui valore aggiunto (trasmesso geneticamente) semmai era dato dal forte spirito competitivo che le ha spinte a portare avanti le proprie idee, con quella sensazione di combattere per la vita che porta con sé un Sole-Plutone. Plutone è sempre simbolo di una necessità di rinnovamento che passa per crisi potenti quanto inevitabili, che spesso hanno a che fare con quanto temiamo di più al mondo: fallimenti, separazioni, morte….tutte perdite che la vita ci insegna come necessarie per veder nascere qualcosa di nuovo, ed infatti il potenziale creativo di Plutone è straordinario.  Di madre in figlia le Curie se lo sono passato, ed a mio parere si sono impegnate in profondità per usarlo al meglio.

 

In conclusione trovo  significativa la lettura del simbolo sabiano legato al grado del Sole di Marie Curie, con il commento di Rudhyar: come spesso accade con questi simboli, non mi sembra che occorrano altre parole, perché già rappresentano una sorta di sintesi perfetta.

 

15° Scorpione: “BAMBINI CHE GIOCANO INTORNO A CINQUE MUCCHIETTI DI SABBIA”

Nota chiave: I primi passi nello sviluppo di una mente che cerca di accordarsi col più alto livello dell’evoluzione umana.

 

Commento di Rudhyar: Questo simbolo può essere decifrato rendendosi conto che il destino essenziale dell’uomo è di svilupparsi come essere articolato su cinque livelli, un ‘Pentagramma’ o una stella a cinque punte. Il numero 5 simboleggia la mente nel suo aspetto più creativo e penetrante (…). La nostra civiltà occidentale ha realizzato soltanto il livello inferiore di questa vibrazione 5, cioè una mente contaminata da istinti impellenti e coinvolgimento emotivo. Alcuni individui, tuttavia, sono nati con uno speciale potenziale per lo sviluppo della mente creativa più elevata, e circostanze sociali favoriscono questo sviluppo. Nella maggior parte dei casi ancora ‘giocano intorno’ a questa loro insolita capacità. Sono allo stadio “giardino d’infanzia” di questo sviluppo della mente più elevata.

(In questo stadio sono evocate le possibilità trascendenti di evoluzione mentale, che richiedono comunione interpersonale nella coscienza. Lo spirito libero a livello di indagine veramente scientifica è soltanto un presagio di tale tipo di mente che richiede dedizione all’umanità nel suo insieme. Qui si vede la crescita orientata verso il futuro.)

 

 

 

 

 

 

Bibliografia: Dane Rudhyar  “Il ciclo delle trasformazioni”  edizione Astrolabio.

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