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Il ritorno al senso di unità con Giove e Nettuno (di Clara Tozzi)

 

Il ritorno al senso di unità con Giove e Nettuno

 

 

di Clara Tozzi

(pubblicato sul n. 6 di Albatros – gennaio 2009)

 

 

Giove e Nettuno sono due pianeti con molto in comune, anche se è legittimo sospettare che questo sia possibile solo per via dei nostri limiti nella capacità di definire con una certa precisione gli ambiti nettuniani, che tendono a sfuggire alla nostra coscienza. Comunque possiamo considerare vero che Giove rappresenta quanto più ci possa avvicinare a Nettuno, tant’è che è stato il signore incontrastato del Sagittario e dei Pesci fino alla scoperta dell’esistenza di Nettuno, con cui ha imparato a condividere la signoria in entrambi i segni. Chi ha creato i miti greco-romani sembrava già saperlo, in effetti….Giove liberò i fratelli, tra cui Nettuno e Plutone, che erano intrappolati all’interno del padre che li aveva inghiottiti alla nascita, e poi decise in modo illuminato di dividere il regno del mondo con loro! Comprese che se non voleva essere schiacciato dalla paura di essere detronizzato, come il suo mito familiare sembrava prevedere, doveva accettare di DIVIDERE con altri dei il suo potere….e guarda caso questi dei sarebbero diventati i governatori del mondo dell’inconscio.

 

Nella simbologia astrologica Giove governa la IX casa/Sagittario: l’Io dovrebbe aver affrontato nella plutoniana VIII casa/Scorpione il suo delirio di esclusività e di onnipotenza, così da capire che la psiche ospita moltissime parti oltre a se stesso; in altre parole con Giove si apre la possibilità di capire che c’è un vastissimo mondo straniero da conoscere e da conquistare, sia in termini geografici (e questo è quello che comunemente si considera) che in termini sociali e psicologici. Infatti Giove è il pianeta che ci accompagna nel sociale, che ci apre al contatto con le diversità rappresentate dalla collettività, perché comincia a ritenerle un’opportunità invece che una minaccia. Giove vede la grande positività  del collegamento che c’è tra noi e gli altri e contemporaneamente ci spinge ad allargare anche la nostra coscienza, ad una visione più ampia di noi stessi, che favorisca la trascendenza di un Io che può aspirare così a diventare molto più grande.

 

In Giove c’è una potenziale capacità di superamento del conflitto che è alle fondamenta stesse della nostra coscienza, basata sulla polarità. E’  il simbolo di una possibilità che ha l’uomo di comprendere che il conflitto tra gli opposti è solo apparente, “vedendo” oltre. Il suo strumento è l’intuizione, che è di grandissimo aiuto per trascendere i termini della polarità e per cogliere – almeno per un attimo – la possibilità di cambiare il punto di vista che si può avere “normalmente”, salendo simbolicamente sull’Olimpo e da lì osservando una realtà che può svelarsi finalmente diversa. Parlando di Giove ci si imbatte infatti con facilità nella parola “visione”, per descrivere qualcosa che non appartiene all’elaborazione razionale del pensiero, ma che si forma spontaneamente nella nostra mente.

 

E’ senz’altro vero che Giove è un simbolo molto più comodo ed agevole da inserire nella nostra vita rispetto a Nettuno: ci parla di crescita, e questo è un termine che può essere sviluppato in grande parte anche sui piani più materiali e quindi solitamente più apprezzati nella nostra società. Però l’ambito materiale non può bastargli, la sua natura è troppo inquieta per non pressare sempre spingendo a cercare di più, a cercare oltre, a cercare un significato che sappia offrirgli una direzione da dare alla sua enorme energia. L’inquietudine è un tratto che ha in comune con Nettuno: entrambi spingono alla ricerca di qualcosa che forse non sarà mai raggiungibile completamente, almeno nell’ambito della condizione umana. In Giove però c’è ancora un certo bisogno di radicamento, che si esprime cercando di riferirsi ad una legge superiore a cui rispondere, che sappia offrire qualche rassicurazione sul piano intellettuale. Avrà come compito infatti quello di cercare di superare il dogmatismo con cui tende a pensare assolute ed eterne le leggi che ha individuato.

 

Se Giove quando si esprime in Sagittario ed in  IX casa comincia ad intuire che la polarità può essere superata e porta l’Io a trascendere se stesso, quando arriva alla XII casa sembra poter compiere un altro tipo di trasformazione evolutiva. Qui è Nettuno che sembra prendere il sopravvento, è lui che cerca di trascendere Giove, dissolvendo ogni attaccamento materialistico, portandolo verso un senso della vita mistico, verso quella spiritualità che non ha più bisogno di essere sostenuta da alcuna legge esterna.

In IX casa con Giove abbiamo trovato la spinta dell’uomo ad inserirsi nella società, ma quando la forza di Nettuno diventa più potente erode in modo più deciso il senso di separazione che divide l’Io dal resto dell’Universo, ed allora l’individuo “partecipa” ai bisogni della collettività perché li sente anche propri. Il proprio  benessere diventa così condizionato dall’esistenza degli altri, che non si possono più ignorare. In XII casa troviamo accanto a Nettuno ed a Giove anche l’esaltazione della Luna, la comprensione passa attraverso l’intensificazione dell’intelligenza emotiva, mostrando tutti i limiti a cui ci costringe la mente razionale.

 

Giove ora può aspirare al superamento di quella divisione che la polarizzazione sembrava imporre, all’inizio dello sviluppo della coscienza. In questa fase arriva a percepire, attraverso l’empatia nettuniana, il grande collegamento che può mettere in comunicazione tutte le menti, aprendo nuove prospettive di contatto tra gli esseri viventi. Qui i confini tra personale e collettivo possono diventare veramente sottili , ed è importante che l’Io sia arrivato a questa fase con una buona capacità di discernimento e con un senso di identità personale sviluppato, per non sentirsi trascinato da una corrente che porta vita la sua individualità, facendolo regredire allo stato inconscio.

 

Dalla XII casa Giove e Nettuno formano un trigono con Plutone e Marte in VIII casa ed  un altro trigono con Luna e Venere in IV casa, confermando come da questo punto di vista sia possibile una magica armonia tra le energie più profondamente maschili e quelle più femminili, superando ogni conflittualità e consentendo così di riunire quanto era stato diviso alla nascita. Penso che la vocazione di Giove e Nettuno qui sia legata alla comprensione superiore, che passa necessariamente per  il riconoscimento e l’amore per le nostre due parti, che così possono collaborare finalmente per uno stesso scopo. Dopo aver sperimentato la separazione come conflitto e sofferenza , una volta superata la polarità potrà apparirci una possibilità luminosa di crescita interiore, a cui potrà corrispondere una fase nuova anche nella dimensione sociale. Forse l’Era dell’Acquario in cui siamo appena entrati potrà portare questo con sé: dopo le battaglie  per annientare il diverso, potrà avviarsi la fase del riconoscimento dell’importanza della diversità, prima di tutto di quella tra maschile e femminile, tra uomini e donne, favorendo la conquista di una nuova saggezza gioviale per l’umanità.

 

Il 27 Maggio 2009 si verificherà una nuova congiunzione proprio tra Giove e Nettuno, che andrà a formarsi a 26° del segno dell’ Acquario. Di per sé la congiunzione tra questi due pianeti non è un avvenimento raro, perché si ripete ogni 13 anni, ma questo grado mi riporta col pensiero alla data del  23 settembre del 1846, quando venne osservata per la prima volta l’esistenza di Nettuno, mentre si trovava a 25° di Acquario….Insomma, possiamo considerarlo, con una piccola approssimazione (il ritorno esatto avverrà il 12 aprile)  il primo compleanno del Nettuno visibile alla nostra coscienza. Non mi sembra una ricorrenza da poco: forse i valori universali nettuniani cominceranno ed essere compresi da un’umanità che saprà mostrarsi più sensibile e soprattutto più cosciente della necessità di condividere risorse e responsabilità in modo equo per garantire la vita di tutti. Così come a livello personale il primo ritorno di Saturno, a 29 anni, chiede di prendersi  la responsabilità della propria vita e delle proprie scelte, così a livello collettivo il primo ritorno di Nettuno è probabile che chieda di fare un passo verso il “NOI”, verso un collegamento significativo tra gli esseri che ospitano il nostro pianeta.

 

La prossima congiunzione Giove Nettuno avrà quindi una forza simbolica del tutto particolare, apre un ciclo che sarà di 13 anni ma che avrà un “respiro” di 164 anni, quello di Nettuno. Del ciclo Giove Nettuno dice Alex Reperti: “E’ simbolo della capacità di trascendere la morte e le limitazioni su tutti i piani, e rivela l’esigenza di superare tutte le forme di coscienza sociale o religiosa espressa nei gruppi organizzati, nelle tradizioni culturali, nelle istituzioni”. Mi sembra che abbiamo molto bisogno di tutta questa capacità, perché sappia tradursi in una grande e saggia ispirazione che possa guidare le decisioni importanti che la collettività dovrà prendere nel prossimo periodo, prima di tutto per la salvaguardia della vita stessa sul pianeta, compromessa dall’inquinamento e dallo sfruttamento insensato delle risorse, ma più in generale dai comportamenti arroganti e distruttivi dell’uomo. Giove e Nettuno parlano del concepimento di qualcosa di nuovo, ed in Acquario potrebbe davvero corrispondere alla nascita di una coscienza collettiva in grado di riconoscersi alcuni obiettivi comuni indispensabili. Indubbiamente c’è il rischio di grandi illusioni, e le grandi tensioni che ci saranno nei prossimi anni  tra Plutone, Urano e Saturno nei segni cardinali non ci permettono grande spazio per l’ottimismo. Eppure questo nuovo ciclo Nettuno, accompagnato da Giove, porta con sé la speranza che l’umanità sappia fare un passo in avanti: e crederci può contribuire a creare questa realtà, come ci insegna proprio Giove.

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